NUOVE VARIETA': LA VELLUTINA TUNISINA

ostra,vellutina tunisina

Ci giunge dal nostro coltivatore-corrispondente dalla capitale tunisina, il perito agroindustriale (più agro che industriale) M.Babarba, grande esperto di colture nordafricane e sudamericane, un reportage sulla situazione delle "piantagioni" locali di vellutina che si stanno evolvendo a buon ritmo e discreta qualità a "cavallo" tra statale e privato, dove ormai l'unico problema è rappresentato da una certa ritrosìa pregiudiziale delle minoranze di origine bèrbera che popolano i territori meridionali e che non vedono ancora di buon occhio queste innovazioni produttive che sono un frammisto di primario e terziario nell'economia del Paese.
Economia, che si basa essenzialmente ancora sull’agricoltura di tipologia classica e che ha un punto di forza nell’esportazione di olio d’oliva e prodotti ortofrutticoli, sullo sfruttamento di risorse minerarie (fosfati e il petrolio), e su attività in forte sviluppo come pesca e turismo.
L’allevamento è prevalentemente ovino e caprino ma con l'introduzione delle rigogliose colture di vellutina sono in netto aumento i suini (di cui ne sono ghiottissimi vista la varietà particolarmente morbida e sàpida). Non è escluso che il nostro inviato, il perito Babarba, quanto prima,
attraverso una vasta operazione di import, possa impiantare sperimentalmente, a Ostra, Pongelli, Ponte Rio o Ripe, questa qualità di vellutina, mai testata fino ad ora sul nostro territorio, sui nostri suini e con il nostro clima. Al momento le possibilità che la nuova varietà possa soppiantare le coltivazioni orientali ed ispaniche sono piuttosto remote ma i loro deus ex machina, dottor Sammy e dottor Mazza Merloni, si dichiarano vigili e non escludono di poter praticare
in futuro vie alternative che condurranno, secondo le prime indiscrezioni, verso il Sol Levante e verso la patria delle cangure.

Nella foto in testa all'articolo, un terreno coltivato a vellutina nella zona di Djerba.

3 commenti:

 
Clicky Web Analytics