OLMO BELLO (OLMO DI LANDO)
20 Maggio 1888
L' "olmo bello o di Lando" venne abbattuto nella primavera del 1935 quando ormai secco era divenuto pericoloso per la pubblica incolumità. E' documentato che durante un violento temporale un fulmine stroncò un ramo dando 70 quintali di legna. Andare all'olmo di Lando era un'attraente scampagnata dove consumare la rituale merenda all'ombra di questo. L'olmo, ricordato da vari testi enciclopedici, aveva straordinarie dimensioni e misurava 28 metri d'altezza, 35 di diametro e 110 di circonferenza. Quando segarono il ciclopico tronco rivelò circa 400 cerchi concentrici nella sua sezione: era vecchio di quattro secoli! La contrada sulla quale era a dimora, ha il nome di via Selve, è compresa in quel triangolo pianeggiante che si stende a monte della confluenza del fiume Misa con il Nevola e che un tempo era coperto dalla famosa "Selva Bodiana". Lo storico Vincenzo Maria Cimarelli già nel '600 parla di questa grande e terribile foresta e ricorda fra l'altro "tre olmi di incredibile grandezza" che s'alzano sulla dorsale tra Misa, Nevola e Cesano. Lo stesso precisa che due di questi furono abbattuti nel 1574. Ciò a dimostrare la presenza non sporadica di queste grandi piante in questa zona. Sulle cause tecniche che portò alla morte il nostro olmo si sono avanzate varie ipotesi, la più plausibile insieme a quella della vecchiaia, è la scarsità d'acqua incontrata dopo il 1927 quando furono istallate a poche centinaia di metri le pompe per sollevare una sempre maggiore quantità d'acqua. I 500 quintali di legname prodotti, vennero venduti parte ad un fornaio di Belvedere Ostrense, parte acquistati dalla ditta Sellari, birocciari di Ostra, mentre la parte inferiore del tronco, quella con i cerchi concentrici, la volle invece l'ostrense Alberto Manoni, che, bramoso di far quattrini, mise a frutto l'idea di portarlo in giro per il mondo mostrandolo a pagamento. Tale idea si rivelò un autentico fiasco e, mentre si stava pensando ad un qualcosa di diverso, venne la guerra ed il legname rimanente fu utilizzato come combustibile.
20 Maggio 1888
L' "olmo bello o di Lando" venne abbattuto nella primavera del 1935 quando ormai secco era divenuto pericoloso per la pubblica incolumità. E' documentato che durante un violento temporale un fulmine stroncò un ramo dando 70 quintali di legna. Andare all'olmo di Lando era un'attraente scampagnata dove consumare la rituale merenda all'ombra di questo. L'olmo, ricordato da vari testi enciclopedici, aveva straordinarie dimensioni e misurava 28 metri d'altezza, 35 di diametro e 110 di circonferenza. Quando segarono il ciclopico tronco rivelò circa 400 cerchi concentrici nella sua sezione: era vecchio di quattro secoli! La contrada sulla quale era a dimora, ha il nome di via Selve, è compresa in quel triangolo pianeggiante che si stende a monte della confluenza del fiume Misa con il Nevola e che un tempo era coperto dalla famosa "Selva Bodiana". Lo storico Vincenzo Maria Cimarelli già nel '600 parla di questa grande e terribile foresta e ricorda fra l'altro "tre olmi di incredibile grandezza" che s'alzano sulla dorsale tra Misa, Nevola e Cesano. Lo stesso precisa che due di questi furono abbattuti nel 1574. Ciò a dimostrare la presenza non sporadica di queste grandi piante in questa zona. Sulle cause tecniche che portò alla morte il nostro olmo si sono avanzate varie ipotesi, la più plausibile insieme a quella della vecchiaia, è la scarsità d'acqua incontrata dopo il 1927 quando furono istallate a poche centinaia di metri le pompe per sollevare una sempre maggiore quantità d'acqua. I 500 quintali di legname prodotti, vennero venduti parte ad un fornaio di Belvedere Ostrense, parte acquistati dalla ditta Sellari, birocciari di Ostra, mentre la parte inferiore del tronco, quella con i cerchi concentrici, la volle invece l'ostrense Alberto Manoni, che, bramoso di far quattrini, mise a frutto l'idea di portarlo in giro per il mondo mostrandolo a pagamento. Tale idea si rivelò un autentico fiasco e, mentre si stava pensando ad un qualcosa di diverso, venne la guerra ed il legname rimanente fu utilizzato come combustibile.
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RispondiEliminaMolto interessante